Tutta casa, letto e chiesa di Dario Fo e Franca Rame
Uno spettacolo comico-grottesco sulla condizione della donna. Sono storie di donne: i dubbi, le malinconie, le disperazioni, le manie, i desideri, i complessi, le angosce, le gioie, i piaceri, le difficoltà dell' "altra metà" del cielo.
Si ride molto, ma alla fine resta una grande amarezza.
La solitudine della donna nella parodia dissacrante di Fo-Rame, la spinge a raccontarsi, a confidarsi: è il desiderio di essere rispettata in quanto persona, non solo usata come oggetto, come domestica senza stipendio (nè pensione).
Operaia, casalinga o impiegata, hanno in comune la disperazione di trovarsi sole, con i rispettivi problemi della vita quotidiana, con la voglia di riscatto, di parità sociale e parità di sesso.
Perchè il vero protagonista è l'uomo, o meglio il suo sesso.
Giusto perciò concludere con una lezione sul rapporto di coppia.
Una lezione per "lei", utilissima per "lui", è una cosa seria: il risultato è quello di morire dal ridere.
Franca Rame presentando "Tutta casa, letto e chiesa" cita Molière: "Per ridere ci vuole intelligenza, acutezza. Ti si spalanca nella risata la bocca, ma anche il cervello e, nel cervello, ti si infilano i chiodi della ragione". E Franca Rame conclude, "ci auguriamo che questa sera qualcuno se ne torni a casa con la testa inchiodata".
"Tutta casa, letto e chiesa" ha debuttato a Milano, alla Palazzina Liberty nel 1977.
Rappresentato poi in moltissimi paesi - Franca Rame lo ha replicato per oltre 300 sere - è diventato un cult.
La riproposta odierna ha il sapore di una novità assoluta, validissima nei contenuti, ed anche l'interpretazione di Lucia Vasini, originale e personale.